Nel mese di Febbraio 2018 il portafoglio di BullsandBears.it (la strada verso il milione di dollari) subisce la correzione che ha colpito tutti gli indici americani e ritraccia parzialmente rispetto ai risultati del mese scorso.
Questa temporanea battuta d’arresto non cambia lo scenario di fondo del nostro Portafoglio, dal momento che la performance cumulata dal suo avvio è del +13,6%, ancora ampiamente al di sopra del benchmark di riferimento, posizionatosi nello stesso periodo a +9,3%.
Di seguito il dettaglio dei rendimenti delle singole azioni che compongono il portafoglio.
Naturalmente, per qualsiasi curiosità, dubbio, suggerimento vi invitiamo nuovamente a dire la vostra nella sezione Lascia un commento a fondo pagina oppure a scriverci direttamente a info@bullsandbears.it (dopo esservi iscritti alla newsletter).
IL PORTAFOGLIO LONG di BullsandBears
REVLON (REV)
Revlon ha trascorso un mese di Febbraio senza novità di rilievo, a fronte di un titolo che continua a essere caratterizzato da un’elevata volatilità.
La perdita mensile di circa il 3% (già recuperata nei primi giorni di Marzo) mantiene comunque Revlon in seconda posizione nella classifica dei rendimenti del portafoglio.
GENERAL MOTORS (GM)
Fonte: presentazione di GM al CES di Las Vegas
General Motors ha subito una battuta d’arresto superiore all’8% nel mese di Marzo. Le motivazioni? A dir poco inspiegabili, se si considera che i risultati pubblicati il 6 Febbraio GM hanno ampiamente battuto le aspettative su ricavi e utili e la CEO Mary Barra ha condiviso ambiziosi progetti di crescita per il 2018 (tra cui capex per 1 billion – su 8 complessivi – dedicati allo sviluppo dell’auto a guida autonoma).
L’ulteriore calo dei primi giorni di Marzo (legato alle dichiarazioni di Trump sui dazi all’import di acciaio e alluminio) potrebbe far valutare ulteriori acquisti sul titolo.
La società ha dichiarato un dividendo trimestrale di 0,38 $, per chi detiene l’azione entro il 9 Marzo, che equivale a uno yield annuo pari a circa il 3,84%.
LUXOFT (LXFT)
Nel mese di Febbraio Luxoft ha perso tutto il gain accumulato nei mesi precedenti, passando in terreno negativo.
La causa? Risultati giudicati deludenti dal mercato.
Dopo aver battuto le stime degli utili e aver mancato di un 1,5% quelle sui ricavi (che comunque sono cresciuti del 14,3% a/a), il mercato ha penalizzato la società con sede in Svizzera per il debole outlook 2018 (ricavi e margini previsti in aumento con un’intensità leggermente inferiore a quanto previsto inizialmente).
Ciò nonostante i continui progressi nel frazionamento della clientela (in origine sbilanciata sui primi due clienti – Deutsche Bank e UBS) e dei nuovi segmenti serviti, tutti in forte crescita.
Nemmeno la notizia della collaborazione con Amazon Web Service per l’adozione del sistema blockchain ha invertito la rotta.
Restiamo positivi sul titolo.
SPIRIT AIRLINES (SAVE)
Anche SAVE batte le stime di ricavi e utili e il mercato… Snobba il titolo!
Mr. Market non si è dimostrato benevolo nel mese di Febbraio con il vettore della Florida, che perde nel mese il 5,4% circa, a fronte di earnings e revenues beat.
Aleggiano – su tutti i titoli delle airlines – i timori di un calo delle tariffe e dell’incremento della capacità da parte di alcuni vettori USA di riferimento.
Fattori che SAVE ha già affrontato (e superato) più volte nel passato, grazie a un solido modello di business.
INTERNATIONAL GAME TECHNOLOGY (IGT)
SYNCHRONY FINANCIAL (SYF)
Vale per Synchrony Financial quanto detto per IGT: penalizzata dal mercato senza motivi specifici.
La società ha staccato un dividendo trimestrale di 0,15 $, pari a uno yield annuo pari a circa l’1,51%.
GENERAL ELECTRIC (GE)
Il mese precedente affermavamo: “Mettiamo inoltre in conto “turbolenze” in Borsa nel breve periodo“.
Siamo stati facili profeti e GE ha continuato a scendere sulla scorta di numerose bad review degli analisti e di un sentiment generale dei mercati molto negativo.
BullsandBears crede nel turnaround GE, e questi sono i 4 temi sui quali reputiamo che gli sforzi di GE ripagheranno gli investitori:
1) Baker Hughes (BHGE)
Nel Giugno scorso GE ha fuso le sue attività nel settore delle attrezzature e dei servizi O&G con la “vecchia” Baker Hughes.
GE ne possiede il 62,5% e può prendere in considerazione opzioni strategiche su tale partecipazione a partire dal luglio 2019.
Reputiamo che GE non cederà la sua partecipazione, grazie alla parziale ripresa dei prezzi del petrolio.
I prezzi più elevati fanno ben sperare per la produzione offshore, che rappresenta il 25% del business della società.
I forti investimenti di GE nel servizio di analisi predittiva per le prospezioni petrolifere potranno migliorare gli utili, anche grazie a un valore di confronto molto limitato.
2) Aviazione e sanità
Nonostante le recenti voci di vendita della divisione avio a Boeing (BA), non pensiamo che GE cederà l’asset, anche per motivi di antitrust.
Inoltre i settori avio e healthcare hanno battuto le stime di utili nell’ultimo quarto e si prevede forniscano i due terzi degli utili e dei free cash flow 2018.
In sintesi, si tratta di due dei tre pilastri sui quali GE dovrà rifondarsi, per recuperare la redditività (e le quotazioni) perduta.
3) La probabile vendita della business unit dei trasporti
GE ha in mente di cedere asset per un controvalore di circa 20 miliardi di dollari, uscendo dai business caratterizzati da risultati insoddisfacenti (che non comprendono la divisione trasporti).
Il nuovo CEO Flannery ha detto che l’azienda sta valutando alcune opzioni per la business unit.
Sulla carta sembra probabile una fusione con la transport unit di Bombardier (BBD-A.TO), che però potrà avvenire solo quando Airbus (AIR.PA) chiuderà l’acquisto di una partecipazione di maggioranza in una nuova partnership con il gruppo aeronautico canadese per realizzare gli aerei della serie C di Bombardier.
Ciò potrà liberare ulteriore capitale da allocare nei progetti di punta, caratterizzati da rendimenti superiori.
4) Nuovi membri del consiglio direttivo
General Electric ha affermato che ridurrà la dimensione del suo CdA da 17 a 12 membri e ha candidato tre nuovi directors, tutti di elevato profilo: Lawrence Culp, ex CEO di Danaher Corp – (DHR); Thomas Horton, ex CEO di American Airlines (AAL) e Leslie Seidman, ex presidente del Financial Accounting Standards Board.
Ci aspettiamo ulteriori turbolenze lungo il percorso di risanamento di GE e una complessiva semplificazione lungo tre principali direttrici di business: l’energia, l’aviazione e la sanità.
BED, BATH & BEYOND (BBBY)
Nessuna nuova nemmeno per BBBY che, come già IGT e SYF, perde nel mese il 7% circa, in linea con lo storno del mercato.
IL PORTAFOGLIO SHORT di BullsandBears
TESLA (TSLA)
Il titolo Tesla si conferma estremamente volatile, anche grazie alla ridda di news che attira. Tra le più interessanti del mese vi segnaliamo:
- Daimler (DAI.DE) che dubita delle capacità di Tesla di sviluppare la produzione di camion elettrici con 500 miglia di autonomia per il 2019;
- Bloomberg che stima l’attuale produzione di Model 3 a 1.025 veicoli a settimana (a fronte della promessa di Musk di 2.500 per la fine del Q1);
- Risultati trimestrali che vedono battere sia ricavi e utili (disclosure: Tesla non guadagna, ha perso meno del previsto, per la precisione 3,04 $ per azione (anziché i 3,12 previsti dagli analisti)!) a fronte delle consuete (e attualmente irrisolte) problematiche produttive.
Il titolo? Questa volta scende, sia pur di un “timido” 3%. BullsandBears si conferma short su Tesla, non ravvisando elementi di miglioramento nè sul titolo nè sulla società e le sue dinamiche di business.
DISCLOSURE: questo articolo NON è, NE’ rappresenta, una sollecitazione a investire in una o più delle azioni citate. Non rappresenta pertanto alcuna offerta, invito a offrire o messaggio promozionale, in qualsiasi forma rivolti al pubblico, finalizzati alla vendita o sottoscrizione di prodotti finanziari (secondo l’articolo 1 del Testo Unico sull’Intermediazione Finanziaria).
Ciao ragazzi. Complimenti per i contenuti del sito, molto interessanti. Vorrei chiedervi un paio di cose. Quando avete fatto partire il vostro portafoglio? Quali criteri usate per scegliere i titoli e perché preferite le singole azioni agli ETF?
Grazie e a presto!
Ciao! E grazie per il tuo commento.
Abbiamo lanciato il nostro portafoglio a fine agosto 2017, quindi circa 6 mesi fa.
Trovi qui (http://www.bullsandbears.it/portafoglio/il-portafoglio-di-bullsandbears-it-la-strada-verso-il-milione-di-dollari/) le caratteristiche della nostra strategia di investimento e le indicazioni che sono alla base della scelta dei titoli da inserire.
Per provare a rispondere in poche righe alle domande che hai posto: siamo orientati prevalentemente ad un approccio “value”, quindi ricerchiamo società con un prezzo inferiore al loro valore intrinseco (come dice Buffett, il prezzo è ciò che paghi, il valore è ciò che ottieni, quindi cerchiamo di comprare a 70 centesimi qualcosa che vale un dollaro!). Ci piacciono anche società che dispongano di vantaggi competitivi duraturi e difendibili, se abbiamo l’opportunità di comprarle a prezzi ragionevoli.
Perché preferiamo le singole azioni agli etf? Sempre citando Buffett: “la diversificazione non ha molto senso se sai cosa stai facendo”. Ovviamente non siamo contrari alla diversificazione per coloro che non vogliono e/o non possono dedicare tempo ai propri investimenti. Riteniamo che la diversificazione sia una protezione da alcuni tipi di rischio ma anche un limite al rendimento del proprio portafoglio. Scegliamo quindi di studiare attentamente i settori e le aziende nelle quali decidiamo poi di investire, assicurandoci di comprendere bene il business, i rischi potenziali e comprando quando il prezzo ci sembra assicurare un adeguato margine di sicurezza.
Ovviamente, non siamo infallibili ma cerchiamo di fare tesoro dei nostri errori.
Poi anche pochi punti percentuali di rendimento superiore all’indice possono fare una grande differenza.. per fare un esempio.. 8000 euro all’anno di risparmi investiti per 30 anni al 7% (media del rendimento delle azioni nell’ultimo secolo) diventerebbero circa 750.000 euro; gli stessi 8.000 investiti al tasso dell’11% diventerebbero più del doppio (circa 1,6 milioni).
Ti invitiamo a scriverci se hai altri dubbi e curiosità e ovviamente a seguirci sul blog!
Grazie e a presto!