Al fondatore e CEO di Yoox Net-a-Porter (YNAP) ????, Federico Marchetti, piace come di consueto andare contro corrente; per nulla intimorito dal potenziale impatto della Brexit (ancora da scoprire e che ha condotto molte società internazionali di primo piano a rilocalizzare le proprie sedi, spostandosi da Londra), ha deciso di sviluppare un hub tecnologico a Londra (recentemente inaugurato) con la prevista assunzione di almeno altri 100 esperti IT nei prossimi due anni ???. Si tratta di un aumento rispetto ai 500 attualmente impiegati nel Regno Unito.

Fonte: Ynap.com

Il nuovo edificio riunisce i team britannici di Yoox, il sito italiano delle vendite di lusso, e Net-a-Porter, il gruppo fondato da Natalie Massenet con cui Yoox si è fuso nel 2015, e a tendere ospiterà 650 dipendenti.
Yoox Net-a-Porter, la controllante quotata alla borsa di Milano, intende investire più di 500 milioni di Euro in tecnologia, magazzini e sistemi di consegna a Londra (e altrove) per raddoppiare le dimensioni del business entro il 2020.

Gruppo YNAP: la suddivisione delle revenues dell’esercizio 2016

Fonte: Roadshow presentation – Maggio 2017

Con un fatturato di circa 2 miliardi di Euro, oltre 180 paesi serviti, 7 centri distributivi e 11 centri per il customer care distribuiti per il mondo e con circa la metà degli ordini effettuati tramite telefoni cellulari, YNAP è il più grande rivenditore online di moda di lusso al mondo.

Le azioni del gruppo sono recentemente salite di più dell’8% sul le voci che Alibaba (BABA), il gigante cinese dei marketplace online, stesse valutando di acquistare una quota della società.

Fonte: elaborazione BullsandBears.it su dati Yahoo finance

L’interesse del colosso cinese dell’e-commerce non deve stupire in considerazione della compagine sociale di YNAP, frazionata in termini geografici e di nominativi, con il colosso del lusso Richemont – CFR.VX – in qualità di primo azionista con il 24,9% del capitale ordinario.

Fonte: Borsaitaliana.it – la società; aggiornamento al 20/5/2017

La Cina è stata un’importante fonte di crescita per i retailer del lusso, e un legame con Alibaba potrebbe aiutare YNAP a competere contro i rivali di Asos (ASC.L), Zalando (ZAL.DE), Mytheresa (società privata), Matches.com (società privata), il nuovo sito online del gigante del lusso LVMH (MC.PA) – 24 Sèvres e – forse il concorrente attualmente più temibile – Farfetch (società privata), che recentemente:

  • ha ceduto una quota di minoranza a un altro grande gruppo cinese online, JD.com (JD; la quota è stata pari a 397 milioni di Dollari, a fronte di un precedente round di finanziamento nel 2015 che aveva già permesso a Farfetch di superare il miliardo di Dollari di valutazione, facendo entrare la società nel club degli unicorni)
  • dopo l’uscita da YNAP e la conclusione del patto di non concorrenza, ha assunto Natalie Massenet, la regina dell’online luxury, in qualità di co-presidente non esecutivo
  • ha stretto un accordo commerciale con Condè Nast, ovvero i magazine Vogue e GQ, che reindirizzeranno i lettori-clienti verso il proprio sito grazie a link specifici
  • ha incrementato i ricavi 2016 del 60% anno su anno.

Rapporto tra la diversa dimensione degli assortimenti (basato sui capi di abbigliamento, gli accessori e le scarpe disponibili online il 13 Giugno 2017)

Fonte: EDITED

NOTA: Farfetch ha il più ampio assortimento di capi luxury a prezzo pieno

Struttura delle fasce di prezzo dei capi luxury proposti (basato sui capi di abbigliamento, gli accessori e le scarpe disponibili online il 14 Giugno 2017)

Fonte: EDITED

La principale differenza tra YNAP e Farfetch è nel modello di business: più tradizionale quello di YNAP (con la logistica gestita direttamente e i magazzini colmi dei capi di abbigliamento selezionati dai propri buyer in-house), più lean quello di Farfetch che esternalizza la logistica e gli stock di abbigliamento, trattenendo per sè il 25-30% delle vendita che genera per le boutique e i marchi partner. I due modelli sono opposti: al momento sembrano entrambi vincenti e potrebbero rimanerlo – concorrenza degli altri peers permettendo – considerando il trend ascendente delle vendite di abbigliamento e del lusso online, previste raddoppiare in 5 anni portandosi al 14% dei ricavi totali del settore. Infatti, il progressivo aumento dimensionale del mercato di riferimento, nel breve-medio periodo potrebbe permettere a entrambi di prosperare.

Bonus: anche Farfetch, quando si parla di innovazione tecnologica, non sta a guardare: ecco il video del Retail Store of the Future!

L’andamento in borsa dei concorrenti quotati di YNAP, performance a 1 anno al 14/7/2017

Fonte: elaborazione BullsandBears.it su dati Yahoo finance

L’impressionante crescita di YNAP nel periodo 2009 – 2016…

Fonte: Roadshow presentation – Maggio 2017

… e l’ulteriore spazio previsto per la crescita dimensionale e il mantenimento della leadership (anche a fronte di un limitato miglioramento nella market share al 2020)

Fonte: Roadshow presentation – Maggio 2017

Federico Marchetti, fondatore e amministratore delegato di YNAP, ha raccontato al Guardian che è rimasto deluso dal non aver avuto la possibilità di lavorare con Massenet – ora co-presidente non esecutivo di Farfetch – e che è rimasto sorpreso quando l’ex CEO di Net-a-Porter ha lasciato gli incarichi prima del completamento della fusione. Ha detto inoltre che le due società avevano fuso bene le loro diverse culture e avevano dimostrato di essere in grado di vendere sia orologi da $ 130.000 via Whatsapp che un abito di Valentino da $ 40.000  tramite smartphone.

BONUS: ma siamo proprio sicuri? La versione di Marchetti sul burrascoso divorzio professionale da Massenet non ci convince per nulla ⚔️⚔️⚔️

Sempre nell’intervista al Guardian, Marchetti riferisce come non gli fosse del tutto chiaro come Brexit avrebbe potuto influenzare l’attività, ma che il gruppo era e sarà in grado di compensarne il rischio, disponendo di due centri, a Bologna e a Londra. Inoltre considera che i competitor senza una base a Londra potrebbero avere difficoltà a ri-entrare nel mercato britannico dopo Brexit (implicitamente valutando che la moda inglese resterà un mercato forte e primario).

Il nuovo centro tecnologico di YNAP tenta di sviluppare un’intelligenza artificiale che possa aiutare i personal shoppers di Net-a-Porter a fornire più idee “stuzzicanti” ai suoi clienti high spending e sviluppare per i fashion addicted la prossima ondata di tecnologia legata ai loro smartphone. Inoltre si sta lavorando a un servizio di AR – realtà aumentata che consentirà agli acquirenti di “provare” borse, occhiali da sole o gioielli, pur senza disporne fisicamente.

Fonte: Internet

Uno degli elementi più interessanti dell’intervista riguarda il pensiero di Marchetti sulla customer experience: il fondatore e CEO afferma che al team YNAP non è stata data la priorità alla ricerca di modi per permettere ai clienti di provare virtualmente gli abiti; Marchetti ritiene che i suoi clienti preferiscano sperimentare fisicamente e restituire facilmente i pezzi scelti – come il servizio “You Try, We Wait” testato a Londra e in Cina (e che verrà lanciato definitivamente nella capitale britannica a Settembre). Il servizio speciale per i consumatori top high spending di Net-a-Porter prevede “maggiordomi” in uniforme che offrono una selezione di abiti e aspettano che il cliente provi quanto scelto e ordinato prima di restituire i capi non desiderati.

Sempre a Londra verrà lanciato quest’anno un servizio in cui gli acquirenti personali forniscono consulenza direttamente al domicilio dei migliori acquirenti, denominati EIPs – “Extremely Important Persons”. Tali acquirenti costituiscono attualmente solo il 2% dei clienti Net-a-Porter ma rappresentano il 40% delle vendite: un’oculata e accurata gestione di questa tipologia potrà consentire al gruppo di Zola Predosa ottimi ritorni sull’investimento.

In chiusura, uno sguardo ai giudizi degli analisti finanziari sul titolo YNAP (che alla chiusura di venerdì 14 Luglio quotava 25,81 €) ???

Fonte: Internet

 

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