Probabilmente no, ma i conglomerati mondiali della birra potrebbero ormai aver raggiunto una tale stazza da non poter far altro che entrare in nuovi settori.
E stanno mettendo sul piatto cifre di tutto rispetto per aprirsi nuove strade per inserirsi in segmenti contigui ma alternativi (anche “solo” di nicchia). Del resto, il settore più generale del food affronta di continuo nuovi trend.
Questa settimana, il gigante della birra Molson Coors (TAP) ha rilevato la startup Clearly Kombucha, mentre Heineken (HEIA.AS) ha lanciato una nuova iniziativa, Draft for Home, per la consegna di caffè freddo e del kombucha, oltre alla birra.
Fonte: Draftforhome.com
Bonus: sì ma… Cos’è questa Kombucha (spoiler: thè adolcito e fermentato) e – soprattutto -, come si fa?
Questa è solo l’ultimo tra i vari tentativi di diversificazione delle imprese produttrici di bevande alcoliche.
Come si sta muovendo il leader del settore della birra?
AB InBev (BUD) spera che entro il 2025 le sue attività a basso contenuto alcolico e analcoliche rappresentino il 20% delle vendite globali. Un bel salto in avanti, se ad oggi tale percentuale si attesta all’8%.
Lo scorso anno il colosso con base a Saint Louis ha iniziato a vendere thè grazie a un accordo con Starbucks (SBUX) e a luglio ha acquisito la startup Hiball, che propone un energy drink biologico.
Acquisizioni di BUD nel settore beverage tra il 2013 e il 2017
Fonte: CBInsights.com
E gli altri players?
- L’anno scorso Heineken ha lanciato una birraa tenore zero di alcol, che si sta progressivamente espandendo;
- Constellation Brands (STZ) ha speso circa 191 milioni di dollari per acquisire il 9,9% di Canopy Growth, una società canadese produttrice di marijuana, lo scorso ottobre;
- Molson Coors, in aggiunta alla citata acquisizione di Clearly Kombucha, l’anno scorso ha investito nella startup Bhakti Chai;
- Diageo (DGE.L), che possiede Guinness, Smirnoff e altri marchi, ha investito in Seedlip, una startup di distillati di erbe analcoliche.
I big five della birra e il loro portafoglio marchi (dati al 2016)…
Come potete osservare, le nostrane Birra Moretti e Peroni non sono più “100% italiane”; la stessa sorte è toccata a Nastro Azzurro e a Ichnusa, confluite rispettivamente nei gruppi AB InBev e Heineken; Fonte: Visualcapitalist.com
… E il loro andamento in borsa a un anno
Fonte: elaborazione BullsandBears.it su dati Yahoo finance
Quali startup potrebbero diventare obiettivi per i grandi produttori di birra e bevande alcoliche?
- “Kombucha startup“: Health-Ade (con 35,25 milioni di dollari raccolti), Humm (24,7 milioni di dollari), e Revive (9,6 milioni di dollari) sono attualmente le tre realtà meglio finanziate dai fondi di VC;
- “startup della spillatura a freddo“: il caffè potrebbe aiutare i big della birra a coinvolgere gli acquirenti in nuovi momenti della giornata e testare nuove tipolgie di bevande miste. Le startup in pole position sono Rise e High Brew;
- “startup della smart technology distribution“: un complesso sistema di regolamentazione rende difficile alle aziende produttrici di alcolici il commercio elettronico negli Stati Uniti. Nonostante ciò, si rilevano player interessati alla fase di consegna (come l’investimento di AB InBev nella startup di droni Starship; cliccate qui se volete sapere a che punto siamo con i droni) e a una soluzione che preveda punti vendita interconnessi (vedasi l’acquisizione della startup israeliana WeissBeerger sempre da parte di AB InBev);
- “startup di bevande a base di erbe“: le startup di bevande sane come Spindrift, Q Drinks, Mati Energy e Live Soda potrebbero essere obiettivi interessanti;
- “Cannabis startup“: la cannabis legalizzata potrebbe minacciare seriamente l’industria dell’alcool – o potrebbe avvantaggiare le aziende che ci investono, confidando in questa tendenza. Constellation Brands ha strappato al rialzo in Borsa dopo aver annunciato l’investimento in una società “cannabis based”, facendo da potenziale battistrada ad altre multinazionali del settore.
Un nuovo modo di interpretare la last mile package delivery: il drone di terra della Starship Technology; Fonte: canale YouTube Digital Trends
In attesa di conoscere quale sarà il prossimo side trend rispetto al tradizionale business della birra… In alto i boccali!
Prosit!
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