Si è da poco svolto il Superbowl della NFL (che ha visto prevalere gli sfavoriti Eagles di Philadelphia) e BullsandBears vuole omaggiare la lega sportiva più nota degli USA, descrivendo alcuni dei più importanti aspetti che fanno dell’acquisto di una franchigia il (mal) celato desiderio di molti billionaires a stelle e striscie.
Il quarterback dei Philadelphia Eagles alza il Vince Lombardi Trophy riservato ai campioni della NFL
Non appena il quarterback degli Eagles ha alzato al cielo il Vince Lombardi Trophy, la National Football League (NFL) è tornata subito a concentrarsi su un ben diverso asset: la vendita di una delle 32 squadre della lega.
Chi vincerà l’asta per aggiudicarsela, pagherà un’enorme somma per un bene che è quanto di più prossimo ci sia ad ottenere fama e fortuna.
Jerry Richardson, un ex giocatore professionista che ha fatto fortuna nel settore del food service, mette in vendita i Carolina Panthers. Ne è stato il proprietario dal 1993, data in cui la NFL li ha ammessi al campionato.
Ma lo scorso anno, sono emerse accuse di molestie sessuali e razziali nei suoi confronti, e in seguito a un’indagine interna, Richardson ha annunciato che avrebbe venduto la squadra.
Come i Panthers approcciano la stagione: “A storm is coming. Enemies at all gates, standing in the way of the rightful kings of the South. But before Winter. Before the Storm. Wofford Is Coming.” Fonte: canale YouTube dei Carolina Panthers.
Il prossimo proprietario dei Phanters dovrà essere incredibilmente ricco.
Le regole dell’NFL prevedono che solo le persone fisiche possano acquistare una squadra, e che il general partner deve sostenere almeno il 30% del prezzo di acquisto, che può arrivare a svariate centinaia di milioni di dollari.
Bonus: incredibilmente ricco? Per Forbes serviranno almeno 2,3 miliardi di dollari! E si tratta solamente della ventunesima franchigia della NFL per valore…
Un Ebitda del 26,5% non è da tutti…; Fonte: Forbes
Perchè si dovrebbe acquistare una franchigia NFL?
Quando nel 2002 Arthur Blank, cofondatore di Home Depot (HD), acquistò gli Atlanta Falcons, si impegnò a rendere migliori i Falchi. Lo stesso si potrebbe dire per Robert McNair, che ha lavorato per quattro anni per convincere la NFL a tornare a Houston.
“Se volete capire quale sia la motivazione primaria di un acquirente”, afferma l’ex CEO dei Miami Dolphins Joseph A. Bailey III, “dovete pensare alla capacità di apprezzamento del bene, al senso civico verso la città, alla volontà di entrare nella ristretta cerchia dei proprietari, al voler lasciare un’eredità importante o semplicemente alla passione per lo sport“.
Il potenziale di una squadra NFL
Tutti i team NFL generano fiumi di denaro, ma non tutti i franchise hanno la stessa aura.
Jerry Jones, il carismatico e schietto proprietario dei Dallas Cowboys, appartiene a una categoria a parte di proprietari in quanto a promozione (e relativa monetizzazione) della sua squadra, che rappresenta probabilmente il franchising sportivo di maggior valore al mondo.
Anche le cheerleaders dei Cowboys sono tra le più apprezzate dell’intera NFL; fonte: sito Dallas Cowboys
Jones è infatti l’unico proprietario ad aver scelto di non aderire all’accordo sui ricavi condivisi in modo da poter, ad esempio, produrre da solo gli articoli di abbigliamento a marchio Cowboys e mantenere per sé tutti i relativi ricavi.
In basso al centro, il logo dei Cowboys svetta per dimensione e valore; Fonte: Visualcapitalist.com
Ma salvo casi quali i citati Cowboys o i Patriots (pur usciti sconfitti nell’ultimo Superbowl), per la decisione di acquisto si dovrà approfondire il potenziale della squadra.
Una squadra popolare può generare entrate extra da parte di tifosi che acquistano – oltre i posti a sedere -, gli hot dog e la birra allo stadio, nonché gli articoli dell’ampio merchandising.
E’ – al solito – tutta una questione di marketing.
Il proprietario dei Jacksonville Jaguars, Shahid Khan, deve competere con altre due squadre di calcio professionistiche e con una mezza dozzina di programmi di calcio universitari in Florida.
Per questo motivo, Khan ha dato alla sua squadra una presenza più internazionale, per ampliare la differenziazione con gli agguerriti competitor sportivi afferenti lo stesso ambito geografico di riferimento.
La squadra ha infatti giocato a Londra ogni anno dal 2013 – al punto che il Guardian ha definito i Jaguars “London’s team”, facendo il verso al più noto “America’s Team” che caratterizza i già citati Cowboys.
L’ultimo match disputato a Londra ha premiato i Jaguars
I desideri di chi vende un team NFL
Determinare ciò che il venditore cerca in un acquirente non è sempre semplice. Clint Murchison Jr., che ha posseduto i Cowboy tra il 1960 e il 1984, aveva propri criteri specifici per identificare un acquirente “DOC”.
In particolare, voleva venderli a un texano che viveva a Dallas e avesse una reale affinità per il lonely star state (e così è stato).
Per quanto riguarda Richardson, si può ipotizzare che cerchi un acquirente per i Panthers che:
- sia adeguato e collabori con i soci partner;
- soddisfi gli obblighi fiduciari tipici per questo tipo di “impegno”;
- offra una delle somme più rilevanti tra quelle proposte.
La (necessaria) benedizione della Lega
Il fondamentale fattore finale consiste nel fatto che l’acquirente deve essere benvoluto dalla NFL. Per concludere, i tre quarti dei 32 proprietari devono approvare la vendita.
“C’è un ristretto gruppo di persone che hanno le caratteristiche giuste per acquistare una squadra”, ha detto Bob Reif, direttore marketing dei Rams dal 2005 al 2016, in un periodo in cui la franchigia di Los Angeles è stata venduta e trasferita da St. Louis alla città degli angeli. “È raro che la NFL non sappia nulla su chi sarà il proprietario“.
Il già citato Khan aveva fatto un’offerta per i Rams e sembrava aver prevalso, ma all’ultimo, Stan Kroenke, che già era socio della squadra, ha esercitato l’opzione di acquistare la quota che gli mancava.
Khan ha comunque successivamente acquistato i Jaguars, la successiva squadra ad essere venduta.
“Quando si acquista una squadra, non si sta solo facendo un affare con il venditore, ma si deve anche ricevere la benedizione della NFL“, ha dichiarato Anthony Di Santi, responsabile globale della finanza e della consulenza sportiva in Citi Private Bank. L’acquirente e il venditore possono accordarsi sul prezzo, ma se la lega non gradisce l’acquirente o il prezzo, la vendita sarà bloccata“.
Insomma, a differenza di borse, fumetti e arte contemporanea… per questa tipologia di investimento è necessario disporre in partenza di risorse decisamente più ingenti!
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