Analizziamo in questo post General Mills, multinazionale statunitense che commercializza beni alimentari di consumo. Dopo la caduta delle quotazioni nel 2018 (-27%), il titolo ci sembra oggi decisamente sottovalutato rispetto al suo fair value e alle prospettive del business per gli anni a venire.
Continua a leggereSe in uno specifico momento l’azione ENEL viene scambiata ad un prezzo pari a 13 volte gli utili per azione, SNAM a 14 volte gli utili e TERNA a 16 volte gli utili, quale di questa rappresenta l’investimento migliore? TERNA è forse la più cara ed ENEL la più conveniente? Sono tutte queste aziende simili e completamente comparabili?
L’obiettivo della valutazione relativa (a differenza della valutazione basata su flussi di cassa) è quello di determinare il valore di un asset guardando al valore che il mercato attribuisce ad asset simili o comparabili per caratteristiche (settore, fonte di ricavi, struttura dei flussi di cassa,..). Continua a leggere
Come abbiamo accennato in articoli precedenti, l’idea alla base del metodo di valutazione che prende in considerazione i flussi di cassa è che il valore di ogni asset può essere considerato come dipendente da 3 variabili:
- I flussi di cassa da esso generati
- L’orizzonte temporale della loro manifestazione
- La loro rischiosità
Tanto più le 3 variabili possono essere determinate con precisione, tanto più semplice e specifica potrà essere la valutazione.
Questo metodo si basa su due semplici considerazioni: è meglio avere 10 € oggi piuttosto che nel futuro (ma quest’assunto potrebbe già essere discutibile in tempi di tassi negativi!); è meglio, a parità di flusso di cassa; un flusso meno rischioso di uno più rischioso. Continua a leggere
Quando parliamo di valutazione di assets possiamo riferirci a una molteplicità di “attivi” che non comprendono solo i titoli azionari ma anche obbligazioni, assets immobiliari.
Citando Aswath Damodaran quando parliamo di valutazione di assets dobbiamo sempre tenere presente che:
- La valutazione non è una scienza esatta ma nemmeno un’arte “magica” (anche se tutti gli acronimi e indici che abbiamo visto fin qui potrebbero farla sembrare tale!); è un’attività che si impara facendo, applicando diversi strumenti “tecnici” ed imparando anche a leggere la storia che sta dietro ai numeri
- La valutazione non può mai essere oggettiva perché chi la compie è sempre soggetto a un qualsiasi tipo di influenza (in inglese “BIAS”); si tratta solo di riconoscere questo aspetto e di capire l’entità del bias, imparando a convivere con la soggettività del proprio giudizio e a metterlo sempre in discussione
- La valutazione, generalmente, funziona meglio tanto più sono semplici i modelli (gli anglosassoni hanno un’espressione perfetta per questo: KISS – Keep It Simple and Stupid). I modelli semplici, se costruiti bene, hanno il vantaggio rispetto a quelli complessi di focalizzarsi sulle variabili chiave senza aumentare la complessità con variabili che hanno una bassa incidenza sul risultato finale della valutazione
Continuiamo il nostro “viaggio” nell’Analisi Fondamentale analizzando il rendiconto finanziario e i flussi di cassa.
Il flusso di cassa (o cash flow), da non confondere con l’utile dell’esercizio, è in maniera sintetica, l’ammontare delle risorse finanziarie nette prodotte dall’impresa in un anno, come differenza tra tutte le entrate e tutte le uscite generate.
L’utile dell’esercizio invece è la differenza tra i ricavi e i costi sostenuti nell’anno, a prescindere dall’effettivo incasso dei ricavi per le fatture emesse e dall’effettivo pagamento dei costi per le fatture ricevute. Continua a leggere
Come abbiamo detto nei post precedenti, lo Stato Patrimoniale è la fotografia della situazione di una società in un determinato momento, mentre il conto economico mostra che cosa è successo alla stessa in un periodo precedente. Lo stato Patrimoniale dice che, oggi, l’azienda ha determinate caratteristiche mentre il conto economico dice quanto denaro l’azienda ha guadagnato (o perso) nel periodo precedente. I due documenti quindi sono strettamente correlati: è grazie a ciò che è successo nello scorso anno che l’azienda ha le caratteristiche che ha oggi. Ancora una volta, facendo ricorso a qualche semplificazione, possiamo dire che lo Stato Patrimoniale è determinato dal Conto Economico.
Continuiamo in questo post il nostro viaggio all’interno dell’analisi fondamentale e analizziamo, dopo il Conto Economico, un altro elemento basilare del bilancio di una azienda, lo Stato Patrimoniale.
Si tratta di un documento che fotografa il patrimonio dell’impresa in un dato momento, mettendo a confronto attività e passività. Al fine di svolgere il proprio business, l’impresa necessità di assets (o attività) che deve finanziare tramite il ricorso a capitale dei soci o a capitale di terzi. Attraverso lo stato patrimoniale è possibile individuare quali sono gli investimenti effettuati dall’impresa (ATTIVITA’) e come sono stati finanziati (PASSIVITA’ e PATRIMONIO NETTO).
Lo schema sottostante evidenzia la classica suddivisione di fonti di capitale (Passività e Patrimonio Netto) e relativi Impieghi (Attivo Circolante e Fisso).
Inizia oggi un viaggio in più puntate che vi permetterà di conoscere i più importanti elementi di analisi fondamentale, una modalità di valutazione basata perlopiù sull’analisi dei bilanci dell’azienda. Lo scopo è quello di valutare un’opportunità di investimento attraverso il confronto tra il valore intrinseco (fair value) della stessa e il prezzo a cui le azioni sono scambiate in borsa (valore di mercato). Da dove si comincia quindi? Vediamo innanzitutto cos’è un bilancio e che utilizzo ne possiamo fare come investitori.