In questo articolo condividiamo 8 consigli sugli investimenti tratti da “The Keys to Successful Investing“, un breve paper curato da Giverny Capital, il fondo di investimento guidato da Francois Rochon.
Considerando che dal 1993 il portafoglio USA di Rochon ha ottenuto un rendimento composto medio del 14,8%, a fronte del 9,2% dell’indice S&P500 e che molti di questi consigli sono condivisi dai più importanti guru dell’investimento, vi suggeriamo di leggere con attenzione!
1) Investire in azioni e “sentirsi” soci dell’azienda a tutti gli effetti
Se si analizzano i grandi maestri dell’investimento e il loro modus operandi, si trova un punto in comune: questi investitori si comportano come imprenditori.
Quando acquistano azioni di una società, in primo luogo acquistano una parte di un’impresa. Che acquistino un centinaio o più di un milione di azioni di una quotata, questi “maestri” non lo considerano un investimento diverso dal comprare la società nella sua interezza.
2) Restare investiti (ndr, con le dovute specifiche)
Quando si effettua un investimento azionario, nessuno può pretendere di entrare sui minimi e uscire ai massimi. Questo è uno degli errori più frequentemente commesso dagli investitori alle prime armi (e non solo).
Ogni investimento azionario, se non ha intenti speculativi, deve prevedere un congruo lasso di tempo per consentire al valore del titolo di emergere.
3) Ottenere profitti dalle fluttuazioni del mercato anziché subirle
“La metafora di Mr Market“, come ha insegnato il mentore di Warren Buffett, Benjamin Graham, illustra l’atteggiamento che l’investitore razionale deve adottare quando affronta il mercato. Infatti, l’irrazionalità di del mercato (alias Mr Market) è fonte di opportunità di investimento.
Chi sa rimanere razionale e non andare nel panico, sa che i prezzi del mercato azionario a lungo termine rifletteranno il fair value dell’impresa sottostante. Quindi, da questo punto di vista, le fluttuazioni del mercato sono alleate dell’investitore e non nemiche.”
4) Lasciare un margine di sicurezza
Il concetto di margine di sicurezza è preso in prestito dal mondo dell’ingegneria. Quando un ingegnere sta costruendo un ponte che ha la capacità di sostenere un camion di cinque tonnellate, lo costruirà in modo che possa sostenere un camion di otto o dieci tonnellate.
Ciò rappresenta un margine di sicurezza. Quando usiamo questo concetto nel contesto dell’investimento in azioni di una società quotata, rappresenta la differenza tra quanto si pensa valga la società a fronte del valore del prezzo dell’azione al momento dell’analisi.
Il punto di partenza è il valore intrinseco della società, che noi determiniamo teoricamente calcolando il valore corrente dei flussi di cassa futuri generati dalla società nel corso della sua vita. Poiché questa è un’analisi altamente soggettiva, dobbiamo considerare un ampio margine di errore.
Più il mercato è irrazionale sul valore di un’azienda durante un selloff, tanto minore è il prezzo che possiamo pagare per le azioni della società, aumentando così il nostro margine di sicurezza.
Inoltre, si dovrebbe considerare che il margine di sicurezza può essere valutato anche con riferimento a fattori più qualitativi. Ad esempio, la qualità del team manageriale, i vantaggi competitivi e/o la proprietà intellettuale, solo per citarne alcuni.
Trovare aziende solide a prezzi interessanti è la chiave di volta di questo approccio.
5) Rimanere all’interno del proprio ambito di competenza
Quando si tratta di selezionare le aziende nelle quali investire, Warren Buffett è guidato da quello che chiama il suo “cerchio di competenza”. Quello che è di fondamentale importanza, dice, è conoscere i limiti delle proprie competenze. Se non si conosce la differenza tra l’onshore drilling e l’offshore drilling, probabilmente non si devono effettuare investimenti azionari in questo settore.
Avventurarsi al di fuori del proprio cerchio di competenze aumenta significativamente la probabilità di prendere una decisione di investimento scadente. Nel mercato, per realizzare rendimenti migliori rispetto agli altri, è necessario conoscere meglio il valore delle imprese in cui si investe (gli altri sono il mercato).
Per avere successo, è importante analizzare attentamente le aziende che si possono capire e valutare bene.
6) Sapere quando vendere
Philip Fisher, il famoso guru degli investimenti azionari, ha detto una volta: “Se hai fatto bene il tuo lavoro quando stai acquistando, il tempo per vendere è … quasi mai”. Idealmente, piacerebbe sempre mantenere in portafoglio le aziende eccezionali, ma occorre un approccio realistico all’investimento.
Le ragioni per vendere un’azione quotata dovrebbero essere armonizzate con i motivi per cui la si è acquistata. Si dovrebbe considerare la vendita se tali motivi non sussistono più. In altre parole, se l’investitore si rende conto di aver commesso un errore nella sua analisi o le prospettive dell’impresa si sono deteriorate, allora è il momento di vendere.
Un motivo più pragmatico per la vendita è che la maggior parte degli investitori non dispone di capitali illimitati e può vendere anche solo per investire in un’altra società il cui potenziale sembra più luminoso.
7) Impara dai tuoi errori negli investimenti
Gli errori sono inevitabili nel mondo degli investimenti: la chiave è riconoscerli rapidamente e imparare da loro. Ci sono due categorie di errori: il primo è rappresentato dalla mancata decisione di acquisto, mentre il secondo riguarda le decisioni (errate) prese.
Altri errori rientrano nella categoria dei “pregiudizi psicologici”, come i cosiddetti anchoring e overconfidence che sono buoni esempi. L’”ancoraggio” è legato al fatto che la nostra natura umana è tale che spesso si rimane ancorati alle prime impressioni, anche quando queste percezioni si rivelano scollegate dalla realtà.
Ad esempio, si consideri un investitore che avesse acquistato due anni fa a 50 $ una qualsiasi azione che ora sta scambiando a 25 $, dopo aver annunciato profitti inferiori al previsto. L’investitore rimane ancorato alla nozione che la sua azione valga 50 dollari semplicemente perché tale cifra rappresenta il prezzo di acquisto.
In realtà, non esiste alcun legame tra il prezzo pagato per titolo e il valore della società. Ciò che conta sono le prospettive future della società.
Infine, l’overconfidence si manifesta spesso e sotto forma diversa. Il suo unico rimedio è l’umiltà.
8) Un atteggiamento costruttivo
Ciò che differenzia gli investitori di successo dagli altri non è correlato all’intelligenza, ma è legato all’atteggiamento.
Warren Buffett spesso usa l’aggettivo “rational” per descrivere i buoni investitori.
Gli investitori razionali non si lasciano influenzare dai cali nei corsi azionari o dalle crisi. Oltre a un atteggiamento razionale, un’altra importante qualità è la capacità di imparare sempre e progredire.
Questo perché sui mercati azionari bisogna costantemente evolversi, rimanendo in un costante stato di apprendimento e affiancando alla passione per gli investimenti azionari la giusta dose di umiltà.
Non è affatto semplice – sui mercati finanziari – trovare il giusto equilibrio tra avere una decisa confidenza in sé stessi e nelle proprie scelte di investimento e rimanere costantemente umili.
In conclusione
Il paper di Giverny Capital si apre con questa citazione di sir John Templeton: “To obtain better results than the others, you must do something DIFFERENT from the others”.
Noi di BullsandBears.it pensiamo anche che, a volte, seguire i consigli e le pluriennali strategie di successo di alcuni (selezionati) guru degli investimenti non sia poi una decisione così sbagliata…
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