Tra gli indicatori più popolari ed efficaci si annoverano senza dubbio le medie mobili.
Scopo fondamentale delle medie mobili è quello di ridurre al minimo le fluttuazioni dei prezzi dei titoli al fine di depurare le quotazioni dalle distorsioni derivanti dal nervosismo dei mercati, rendendo la tendenza più regolare e, quindi, di più chiara interpretazione.
Le differenti tipologie di medie mobili
La media mobile semplice è quella meno complicata da calcolare.
Si sommano i prezzi di chiusura di un numero “n” di giorni e si divide il risultato per il numero dei giorni stessi.
Questo è uno strumento molto semplice da calcolare e utilizzare che presenta però l’inconveniente di tenere in uguale considerazione le quotazioni più remote e quelle più recenti. Viene quindi data la stessa importanza a ciò che è successo ieri ed a ciò che è accaduto tempo addietro.
La media mobile ponderata si differenzia dalla semplice in quanto presenta la caratteristica di tenere in maggior rilievo i valori recenti rispetto ai remoti.
Essa si calcola attribuendo una peso via via maggiore ai prezzi più recenti.
Terzo tipo di media è quella esponenziale. Essa assume lo stesso significato della media ponderata in quanto la sua funzione è essenzialmente quella di dare un maggior peso ai prezzi più recenti. Questo tipo di media è la più complessa da calcolare.
Nel grafico sopra possiamo vedere tracciate le tre medie di cui abbiamo parlato (in rosa: media mobile semplice; in nero: media mobile esponenziale; in rosso: media mobile ponderata).
Come si può verificare, le tre medie si comportano in maniera similare.
Delle tre la ponderata si dimostra la più sensibile, mentre la semplice si muove in maniera meno nervosa.
L’utilizzo delle medie è estremamente semplice: viene, infatti, generato un segnale di acquisto nel momento in cui i prezzi del titolo sfondano al rialzo la linea della media mobile; viene, viceversa, generato un segnale di vendita quando la linea della media viene perforata dall’alto verso il basso.
Il precedente grafico evidenzia come, oltre ad aver generato degli ottimi segnali di intervento (in acquisto a inizio 2019), la media abbia anche costituito un forte supporto per i prezzi nell’ultima settimana di Gennaio, nonché un’eccellente segnalazione di vendita nella seduta del 7 Febbraio.
In sintesi, se il titolo si trova ad essere “sostenuto” dall’andamento della media ci troviamo in una fase rialzista con la media che funge da supporto dinamico.
Se, viceversa, il titolo si trova ad essere “respinto” dall’andamento della media, ci troviamo in una fase ribassista con la media che funge da resistenza dinamica.
Se si utilizzano le medie ponderata ed esponenziale si può ottenere una conferma o una anticipazione del segnale nel momento in cui cambiano direzione. Vista la semplicità di interpretazione delle medie, la bravura dell’analista sta nel decidere, in base alla sua esperienza ed alle sue conoscenze qual è la media più adatta da utilizzare in quel determinato momento di mercato.
Ci sono certamente delle regole generali, ma l’esperienza e la sperimentazione sono molto importanti.
Nella puntata parleremo della velocità delle medie mobili.
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